26/07/07

Bambini/e soldato


OLTRE 220.000 BAMBINI NEL MONDO COSTRETTI, DALLA SITUAZIONE SOCIALE E DALL'UOMO, A COMBATTERE DI GIORNO E PROSTITUIRSI DI NOTTE. COSA PENSATE IN MERITO? QUALI SONO LE LETTURE CHE CONSIGLIATE PER APRIRE I NOSTRI ORIZZONTI SU UNA QUESTIONE CHE E' ANCORA TUTTA DA SCOPRIRE? CHI SECONDO VOI SONO GLI ARTEFICI DI QUESTA ODIOSA REALTA'?

5 commenti:

Gianny ha detto...

Questa è l'associazione che aiuta le bambine/i in Costa d'Avorio

Damiano Rizzi
Presidente
Soleterre - strategie di pace ONLUS
Via Bazzini 4, 20131 Milano
(T) 02.45.91.10.10 (F) 02.23.95.13.65
(M) 329.05.66.572
www.soleterre.org

Anonimo ha detto...

complimenti x il tuo blog... finalmente una guista causa!!!
io collaboro con un' associazione onlus x aiutare i bambini dell'eritrea e sarò contenta di collaborare anche con te... se ti va passa a dare uno sguardo www.djebena.com
ciao chiara

raffaella ha detto...

Ciao Gianni,sono sicura che il tuo blog si arricchirà sempre più di argomenti interessanti tanto da poter cosi sensibilizzare sopratutto noi giovani a problemi che viviamo con un certo distacco.Rispondere alle tue domande non è semplice:chi sono gli artefici di tutto questo?sembrerà retorico scrivere che in primis la colpa va data a tutti coloro che dalla povertà ricavano beneficio per le proprie tasche,in secondo luogo a chi, pur essendo a conoscenza di quello che accade, si benda gli occhi.Spesso,infatti,accade che l'elemosina sia il rimedio per eliminar i sensi di colpa,ma cio non aiuta di certo il povero a migliorare:resterà sempre dipendente da quella!A tal proposito volevo ricordare un libro(che tu mi hai regalato):"Il banchiere dei poveri" di Muhammad Yunus.Ciao Raffaella.

Gianny ha detto...

"Un ragazzo tentò di scappare (dai ribelli), ma fu preso… Le sue mani furono legate, poi essi costrinsero noi, i nuovi prigionieri, a ucciderlo con un bastone. Io mi sentivo male. Conoscevo quel ragazzo da prima, eravamo dello stesso villaggio.
Io mi rifiutavo di ucciderlo ma essi mi dissero che mi avrebbero sparato.
Puntarono un fucile contro di me così io lo feci. Il ragazzo mi chiedeva: perché mi fai questo? Io rispondevo che non avevo scelta.
Dopo che lo uccidemmo essi ci fecero bagnare col suo sangue le braccia…
Ci dissero che noi dovevamo far questo così non avremmo avuto più paura della morte e non avremmo tentato di scappare…
Io sogno ancora il ragazzo del mio villaggio che ho ucciso.
Lo vedo nei miei sogni, egli mi parla e mi dice che l'ho ucciso per niente, e io grido."

(Susan, 16 anni, rapita dal Lord's Resistance Army, in Uganda)
www.bambinisoldato.it

Gianny ha detto...

"Un ragazzo tentò di scappare (dai ribelli), ma fu preso… Le sue mani furono legate, poi essi costrinsero noi, i nuovi prigionieri, a ucciderlo con un bastone. Io mi sentivo male. Conoscevo quel ragazzo da prima, eravamo dello stesso villaggio.
Io mi rifiutavo di ucciderlo ma essi mi dissero che mi avrebbero sparato.
Puntarono un fucile contro di me così io lo feci. Il ragazzo mi chiedeva: perché mi fai questo? Io rispondevo che non avevo scelta.
Dopo che lo uccidemmo essi ci fecero bagnare col suo sangue le braccia…
Ci dissero che noi dovevamo far questo così non avremmo avuto più paura della morte e non avremmo tentato di scappare…
Io sogno ancora il ragazzo del mio villaggio che ho ucciso.
Lo vedo nei miei sogni, egli mi parla e mi dice che l'ho ucciso per niente, e io grido."

(Susan, 16 anni, rapita dal Lord's Resistance Army, in Uganda)

www.bambinisoldato.it