23/08/07

RANDAGI - Paola Mordiglia -


Scritto da Paola Mordiglia, giovane giornalista e scrittrice genovese, “Randagi” è uno dei quei libri che sanno far sorridere e commuovere. Anche perché la trama non è il frutto di una fervida fantasia, ma si ispira alla storia di Miloud Oukili e dei ragazzi della Fondazione Parada di Bucarest.
Sono personaggi ormai internazionalmente noti: Miloud è apparso più volte in Tv e sui giornali, con il suo naso rosso e il viso spesso celato dal trucco da clown; i ragazzi della Fondazione Parada sono i giovani rumeni che, grazie all’impegno di questo giovane clown, hanno deciso di uscire dal buio sottosuolo di Bucarest e tornare a vivere dedicandosi all’arte circense.
La storia, narrata a più voci e con stile accattivante, inizia nell’inverno 1992. Il come è raccontato dal protagonista, il ventisettenne Miloud: «Ho perso il treno. E mi sono ritrovato da solo alla Gara du Nord, a Bucarest, una notte di febbraio». Si trattava di aspettare fino al mattino per riprendere il viaggio verso casa, Parigi. «Sono andato in Romania per starci un mese e mezzo, e ci sono rimasto sette anni. Neanche fossi Brad Pitt in Tibet. Almeno lui si è scelto un posto con le montagne e un’atmosfera, almeno lui è il sex symbol più famoso del mondo...».
Nella finzione letteraria, come nella realtà, il clown francese viene attorniato da alcuni ragazzi che dalla stazione lo portano a casa loro: una sorta di città sotterranea. «La porta di casa nostra, invece di aprirla, la alziamo... E’ il tappo di un tombino, all’angolo di una strada o in mezzo ai giardini della stazione», spiega un’altra voce narrante, quella di una ragazza che racconta dove vive.
«A Bucarest, in Romania, nell’Est d’Europa, sottoterra passano enormi tubi dell’acqua calda, che riscaldano tutta la città. I tubi d’inverno scottano, puzzano e sudano, e quando fa freddo, ma freddo da bestemmiare, noi chiudiamo il coperchio di casa nostra, ci sdraiamo sui nostri cartoni, anche su quelli matrimoniali, accendiamo tutte le luci e stiamo lì, tra le ombre che si riflettono sui muri umidi, sui tubi caldi. Stiamo lì a parlare di tutte le cose che ci vengono in mente, a fumare, ad aspirare la colla quando il freddo e la fame ci prendono a morsi».
Un esercito di ragazze e ragazzi, talvolta di bambini, senza una famiglia, senza altro luogo in cui andare, spesso senza cibo. La loro situazione è, in tutto per tutto, ben riassunta dal titolo del libro, “Randagi”. Libro che risulta una cronaca fedele degli avvenimenti che si sono susseguiti dall’arrivo di Miloud fino alla fondazione di Parada. Inoltrandosi fra le poco più di 120 pagine che compongono questo racconto si scopre come il giovane clown sia riuscito a dare una speranza di vita migliore ad alcuni di questi “randagi”. E il percorso è indubbiamente affascinante.
Non resta che leggerlo, questo libro, e nel contempo sostenere la COOPI — Cooperazione Internazionale (cui vanno i proventi delle vendite del volume). E’ l’organizzazione non governativa italiana che fornisce a Parada supporto organizzativo, progettuale ed economico, per dare sostegno e continuità agli interventi a favore dei ragazzi di Bucarest.


Questo è un articolo di Alessandra Scagliola preso dal sito web http://www.lagazzettaweb.it di Rita Rutigliano

1 commento:

Anonimo ha detto...

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